Yoga è la cessazione della fluttuazione della mente, è portare la mente al silenzio, smettere di identificarsi con i propri pensieri.
Yoga viene dal Sanscrito Yug che significa giogo, tenere insieme, unire. Lo yoga mira all’unione dell’anima individuale con l’anima universale ma anche giogo, come ad indicare ciò che tiene insieme mente, corpo e spirito.
Lo yoga fa scoprire il Sè divino interiore che tutti possediamo ed aiuta a separarlo dalla forma-identità, l’ego, con cui normalmente ci identifichiamo.
Quando si smette di identificarsi con i pensieri, di vedere se stessi come definiti da questi pensieri, quando si smette di confondersi con i pensieri o di vedere se stessi come la somma totale dei pensieri, automaticamente arriva lo Yoga: la percezione che c’è qualcosa di più, che va oltre, è unione profonda con tutto e con tutti, uno stato in cui non si ha più bisogno di nulla, si sta semplicemente esistendo con tutta la bellezza del semplice fatto di essere vivi e respirare.
È interessante notare come si parli di cessazione dei pensieri poiché da sempre è riconosciuto che i pensieri influiscono sul benessere (gli Yoga Sutra risalgono al 3000 a.C.).
I pensieri possono scatenare emozioni ed influenzare il comportamento, influenzano la propria percezione di se stessi, l’autostima e possono avere effetti sulla salute fisica.
Attraverso la pratica di yoga si impara a creare spazio, nel corpo e nella mente, tra azione e reazione e si impara a non identificarsi con i propri pensieri e le emozioni.
Praticando yoga si diventa più sensibili, più attenti, più ricettivi.
L'”over thinking,” ovvero un’eccessiva riflessione o analisi di pensieri e situazioni, è diventato un problema sempre più comune nella società attuale. La tecnologia moderna, e in particolare i dispositivi mobili e i social media, hanno reso le persone costantemente connesse e sempre disponibili per comunicare e ricevere informazioni. Questo ha portato ad un aumento delle opportunità per pensare troppo, rispondere rapidamente ai messaggi, monitorare costantemente la vita degli altri e mettersi a confronto.
La società moderna, promuovendo una cultura di successo, competitività e perfezione, porta le persone a sentirsi costantemente sotto pressione per raggiungere determinati standard e dover essere migliore degli altri.
L’aumento dell’ansia negli ultimi anni è un fenomeno documentato e preoccupante che è stato osservato in molte parti del mondo che ha permesso alle persone di avvicinarsi a pratiche come la mindfulness, la meditazione e lo yoga.
Quando srotoli il tappetino e ti metti a praticare decidi consapevolmente di metterti in “posizioni stressanti” per imparare a gestire l’incomodità, impari la determinazione, la concentrazione, la presenza e la pazienza perché solo con pazienza e decidendo di “stare” e accettare dove sei ora puoi migliorare.
Praticando vedrai che questa pratica porta pace, serenità e forza nel corpo e nella mente, dopo ogni pratica ci si conosce un pochino di più e questo genera sicurezza, felicità, soddisfazione.
Jung disse: “Tutti i problemi più grandi e importanti sono fondamentalmente irrisolvibili. Non potranno mai essere risolti, ma solo superati. Questa crescita dimostra, dopo ulteriori indagini, di essere un nuovo livello di coscienza. All’orizzonte appare un interesse più alto o più ampio, e il problema irrisolvibile perde la sua urgenza, svanisce di fronte a un nuovo e più forte impulso vitale”.
La pratica dello yoga aumenta la consapevolezza di sé, è un veicolo per la crescita personale e spirituale.
La pratica della compassione, l’idea di essere il cambio che si vuole osservare nel mondo, aspetti fondamentali della filosofia dello yoga, aiutano a vivere in modo corretto rispettando tutti gli esseri viventi e la madre terra su cui viviamo.
Pratica e vedrai!