Intervistatore: Buongiorno Valentina, potresti iniziare a raccontarci brevemente la tua esperienza con l’acne e come hai scoperto la connessione tra mente e pelle?
Valentina: La mia storia con l’acne è iniziata tardi, intorno ai trent’anni, nonostante avessi sempre avuto una pelle piuttosto normale fino a quel momento. Improvvisamente mi sono ritrovata a dover affrontare un problema che non avevo mai sperimentato prima. Provavo un forte disagio, soprattutto perché l’acne colpiva il viso, una parte del corpo così visibile. Ho provato molti trattamenti dermatologici: alcuni funzionavano temporaneamente, altri non davano alcun risultato, ma il problema continuava a ripresentarsi. La svolta è arrivata quando ho ascoltato alla radio l’intervista di un calciatore che, come me, aveva sofferto di acne e ne era guarito grazie all’aiuto di una psicoterapeuta. Parlava del suo approccio alla psicosomatica per affrontare lo stress cronico dovuto agli infortuni. Questo mi ha incuriosita e ho cominciato a chiedermi se potesse esistere un legame tra le mie emozioni e la mia pelle, se ci fosse una connessione più profonda, forse psicologica, dietro la mia condizione.
Intervistatore: È interessante. Molti non collegano immediatamente l’acne allo stress o alle emozioni. Quando hai iniziato a renderti conto che lo stress e le emozioni potessero giocare un ruolo così importante?
Valentina: Credo che il cambiamento sia avvenuto gradualmente. Ho sempre saputo che lo stress mi influenzava, ma non avevo mai realizzato quanto profondamente influisse sulla mia pelle. Nei periodi di picco di stress, la mia acne peggiorava visibilmente. Ho cominciato a notare un ciclo: più ero stressata, più la mia pelle peggiorava, e più la mia pelle peggiorava, più mi sentivo emotivamente a terra. Questa connessione mi ha spinto a esplorare soluzioni non solo fisiche, ma anche mentali ed emotive.
Intervistatore: Questo ci riporta al tema della psicosomatica. Cosa ti ha portato a scoprire e sperimentare la mindfulness e la meditazione sciamanica?
Valentina: La svolta è arrivata dopo che ho incontrato una terapeuta olistica che mi ha introdotto alla mindfulness. Ho iniziato a praticare la mindfulness per gestire lo stress, senza aspettarmi alcun effetto sulla mia pelle. In realtà, all’inizio ero un po’ scettica. Ma con il tempo, ho cominciato a notare un miglioramento non solo nel mio umore e nel mio benessere mentale, ma anche nella mia pelle. Questo mi ha motivata a continuare. La meditazione sciamanica è arrivata successivamente, quando ero in un momento di forte ricerca interiore. Attraverso questa pratica, ho imparato a connettermi con me stessa a un livello più profondo, a lavorare su vecchi traumi e blocchi emotivi che, in qualche modo, erano manifestati anche fisicamente attraverso l’acne.
Intervistatore: Potresti descrivere in cosa consiste la meditazione sciamanica e come differisce dalla mindfulness?
Valentina: Certamente. La mindfulness è una pratica che si concentra sul portare attenzione al momento presente, senza giudizio. È molto utile per prendere consapevolezza di come i pensieri e le emozioni influenzano il corpo, e aiuta a ridurre lo stress e l’ansia. La meditazione sciamanica, invece, è una forma più spirituale di meditazione. Si tratta di entrare in uno stato alterato di coscienza – ci tengo a specificare: in cui si è sempre vigili – spesso con l’aiuto di suoni come tamburi o canti, per esplorare il proprio mondo interiore. Nella tradizione sciamanica, si crede che questo processo permetta di entrare in contatto con il proprio spirito guida o con la natura per guarire ferite emotive e trovare equilibrio. Personalmente, ho trovato che entrambe le pratiche si completino a vicenda. La mindfulness mi ha dato gli strumenti per gestire lo stress quotidiano, mentre la meditazione sciamanica mi ha permesso di lavorare su livelli più profondi della mia psiche.
Intervistatore: Questo approccio olistico sembra davvero completo. Quanto tempo ci è voluto prima di iniziare a vedere risultati concreti sulla tua pelle?
Valentina: Non è stato un processo rapido. I miglioramenti hanno iniziato a manifestarsi dopo alcuni mesi di pratica costante. Penso che il fattore chiave sia stata la costanza. La mindfulness e la meditazione sciamanica non sono cure miracolose, richiedono tempo e dedizione. Nei primi mesi, ho notato una riduzione dello stress e un miglioramento del mio umore, ma solo dopo circa sei mesi la mia pelle ha iniziato a rispondere visibilmente. Oggi, posso dire di aver completamente risolto il mio problema di acne.
Intervistatore: Hai accennato prima al legame tra acne e autostima. Come ha influenzato il tuo percorso di guarigione il rapporto con te stessa?
Valentina: L’acne ha avuto un impatto enorme sulla mia autostima. Mi guardavo allo specchio e mi sentivo meno bella, meno sicura di me stessa. Non è solo una questione estetica, ma una percezione di sé che diventa distorta. Durante il mio percorso di guarigione, ho imparato a guardarmi oltre la mia pelle. Le pratiche di mindfulness e meditazione mi hanno insegnato a riconoscere i miei pensieri e a non identificarli come verità assoluta. Ho cominciato a vedere il valore che ho come persona, indipendentemente dall’aspetto esteriore. Questo cambiamento di prospettiva è stato forse il passo più importante del mio percorso.
Intervistatore: Hai menzionato che hai anche seguito un approccio integrato. Oltre alla mindfulness e alla meditazione sciamanica, quali altre pratiche hai adottato per migliorare la tua pelle?
Valentina: Esatto, ho adottato un approccio olistico. Oltre alle pratiche mentali ed emotive, ho prestato molta attenzione alla mia routine di cura della pelle. Utilizzavo prodotti delicati, cercando di evitare sostanze irritanti. Ho migliorato la mia alimentazione, includendo più frutta e verdura e cercando di mantenere una buona idratazione. Inoltre, ho iniziato a fare più attenzione alla qualità del sonno, che è essenziale per la salute della pelle. Ho smesso di fumare e limitato il consumo di alcol. Tutti questi elementi hanno contribuito al miglioramento della mia pelle.
Intervistatore: È davvero affascinante. Prima di concludere, che consiglio daresti a chi sta affrontando problemi simili ai tuoi e non ha ancora considerato un approccio olistico?
Valentina: Il mio consiglio è di essere pazienti e aperti a esplorare nuove vie. Spesso ci concentriamo solo sul sintomo fisico, come l’acne, e ci dimentichiamo di guardare ciò che accade dentro di noi. Non abbiate paura di esplorare pratiche come la mindfulness o la meditazione. Può sembrare un approccio lontano dai rimedi tradizionali, ma può fare una grande differenza. La pelle è lo specchio delle nostre emozioni, e quando iniziamo a prenderci cura del nostro benessere emotivo, il corpo spesso risponde di conseguenza. Bisogna trattarsi con gentilezza e accettare che la guarigione, sia fisica che emotiva, richiede tempo.
Intervistatore: Grazie mille, Valentina, per aver condiviso la tua esperienza. È stato un piacere ascoltare la tua storia e speriamo che possa ispirare molte persone.
Valentina: Grazie a voi per l’opportunità. Spero davvero che la mia storia possa essere utile a chi sta cercando una soluzione che vada oltre i trattamenti tradizionali.
A te che stai leggendo, voglio dirti:
L’acne non definisce il tuo valore personale. Con un trattamento globale che consideri sia la pelle che la salute mentale, è possibile migliorare significativamente la qualità della vita e ritrovare la fiducia in te stesso.
Incorporare la mindfulness e / o meditazione nella routine quotidiana può offrire un supporto prezioso per gestire l’acne, non solo migliorando la salute della pelle ma anche promuovendo un benessere emotivo e psicologico più completo in quanto può aiutarti a ridurre lo stress, migliorare l’autocontrollo, gestire ansia e depressione, avere più consapevolezza del tuo corpo e delle tue emozioni.
EnergYDea propone, da ottobre 2024 a luglio 2025, un percorso di meditazione sciamanica ed un percorso di mindfulness. Ti invitiamo a dare a te stesso l’opportunità di esplorare nuove vie di supporto e benessere. Scrivici per provare insieme 🙂
Valentina Balzaretti