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Meditare influisce sulla salute fisica. Lo sapevi?

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Spesso affrontiamo le nostre giornate mossi dall’ansia, magari costantemente preoccupati o in tensione; in questi casi il corpo si comporta e regola di conseguenza: attiva il cosiddetto sistema simpatico, quello di difesa e allerta, che è conseguenza e origine del dispendio di energia in rabbia, rimuginio, pensieri negativi, paura e fuga… tanto per intenderci. Ovviamente il fine sarebbe la nostra salvaguardia in caso di pericolo però se un pericolo reale non c’è? Avviene che quell’energia prodotta resta imprigionata nel corpo e alla lunga si rivela dannosa per la salute emotiva e fisica.

La meditazione può venirti in aiuto.

Eh, sì. Aiuta a spostare l’attività dal sistema simpatico a quello parasimpatico attraverso la stimolazione del nervo vago.

Il nervo vago è il principale nervo del sistema nervoso parasimpatico, composto da fibre nervose che innervano vari organi, tra cui il cuore, i polmoni, l’esofago, lo stomaco e l’intestino.

Respirare correttamente e dedicare del tempo alla meditazione contribuisce a regolare il tono vagale con effetti positivi sul corpo. Eccone alcuni.

  1. riduzione dello stress: meditando è possibile ridurre i livelli di stress e ansia, grazie alla diminuzione della produzione di cortisolo (più noto come l’ormone dello stress).
  2. miglioramento della frequenza cardiaca: la meditazione può contribuire a una frequenza cardiaca più regolare e sana. Un tono vagale elevato è associato a una variabilità della frequenza cardiaca più alta, che è un indicatore di buona salute cardiovascolare e capacità di adattamento allo stress.
  3. regolazione della risposta infiammatoria: attraverso l’azione del nervo vago è possibile mantenere l’infiammazione sotto controllo promuovendo una risposta immunitaria equilibrata.
  4. controllo respiratorio: durante la meditazione si respira utilizzando il diaframma piuttosto che il torace. Si inspira lentamente attraverso il naso, espandendo l’addome e espira attraverso la bocca. Questo tipo di respirazione stimola il nervo vago e favorisce il rilassamento del sistema nervoso parasimpatico.
  5. digestione: il nervo vago stimola la produzione di succhi gastrici e facilita i movimenti peristaltici dell’intestino, aiutando nella digestione e nell’assorbimento dei nutrienti

In sintesi, la meditazione può avere effetti benefici sul nervo vago, migliorando la regolazione delle risposte corporee automatiche e promuovendo uno stato generale di rilassamento e benessere.

Alessandra Bonizzoni