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Accettare e Accogliere: due concetti (e due stili di vita!) a confronto.

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Nella comunicazione quotidiana, termini come “accettare” e “accogliere” vengono spesso utilizzati come fossero sinonimi, in realtà possiedono sfumature di significato ben distinte. Questa distinzione non è solo semantica – di significato – ma si riflette anche nelle emozioni, nelle intenzioni e nei contesti in cui questi verbi vengono utilizzati.

Accettare è un atto di consapevolezza razionale: quando accetti qualcosa, riconosci la realtà di una situazione o di una persona, spesso senza necessariamente approvarla o condividerla. È un processo che può richiedere tempo e riflessione, poiché coinvolge un adattamento mentale a ciò che non può essere cambiato o non si ha voglia di cambiare.

Pensa, ad esempio, all’atto di accettare un errore. Cosa significa? Significa riconoscere che è avvenuto, senza negarlo o giustificarlo. Così come accettare una persona con i suoi difetti implica tolleranza, non necessariamente un coinvolgimento emotivo.

L’accettazione può essere vissuta come un compromesso, un atteggiamento di adattamento a una condizione che potrebbe non piacere del tutto, ma si sceglie di non combatterla.

Accogliere, invece, porta con sé un significato più profondo. Accogliere non è solo un riconoscimento razionale, piuttosto è un atto di apertura, di disponibilità e di calore verso qualcosa, qualcuno e… verso te stess* (non dimenticarti mai di te!): accogliere implica un’accettazione attiva, che include il coinvolgimento emotivo e la volontà di fare spazio.

Immagina di accogliere un’idea, vuole dire abbracciarla e integrarla nel tuo pensiero.

Accogliere una persona significa creare un ambiente dove l’altro si sente accettato, apprezzato e supportato. Accogliere te stesso è ugualmente importante e, se ci pensi, fa una differenza enorme se, invece, decidi solo di accettarti.

L’atto di accogliere non si limita alla tolleranza, ma si estende alla valorizzazione e all’empatia. È una scelta che coinvolge la dimensione affettiva e relazionale.

Qual è quindi la differenza fondamentale?

La differenza principale tra accettare e accogliere risiede dunque nel livello di coinvolgimento personale. Accettare è più passivo e mentale, mentre accogliere è attivo e coinvolge il cuore. Per accettare basta la ragione, per accogliere serve l’anima.

Ma accettare e accogliere non sono opposti, anzi possono integrarsi: accettare è spesso il primo passo per potere accogliere.

Ti sembra difficile? Per comprendere la portata di questa differenza ti lascio una citazione da un testo su cui ho lavorato per approfondire tanti argomenti, tra cui questo di cui ti sto parlando “Il silenzio è cosa viva. L’arte della meditazione” di Chandra Livia Candiani (Einaudi):

“Non voglio accettare, voglio accogliere e rispondere. Non voglio essere buona, voglio essere sveglia.”

Alessandra Bonizzoni